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La crisi ha colpito anche le formiche

A casa mia si sta combattendo una vera e propria guerra: umani vs formiche.
Probabilmente il muro di casa è il loro formicaio, quindi ne approfittano infilandosi nei millemila fori che possiede una casa ristrutturata minimo 15 anni fa, principalmente dovuto allo stucco dei battiscopa saltato. Sbucano fuori, in fila indiana e silenziose si dirigono verso i punti nevralgici: cucina, dispensa, biscotti e dolciumi vari. Generalmente io le lascio stare. Loro si fanno i fatti loro, io lascio cadere intenzionalmente qualche briciolina, loro le raccolgono e arrivederci. Ma nel momento in cui toccano il mio cibo… è guerra! Non c’è barattolo o pacco di biscotti che resista, loro trovano anche il più piccolo spazio e attaccano.

Ma ora voi direte… questo non è periodo di formiche! Insomma, da piccoli ci hanno insegnato che la formica lavora duramente d’estate per raccogliere il cibo da mangiare durante l’inverno nel caldo del formicaio. Ecco. La crisi ha colpito anche le formiche. Questa estate hanno raccolto poco e stanno con le pezze alle zampette. Devono lavorare di più per poter godere della pensione. Oppure, per un anno hanno deciso di fare bisboccia estiva assieme alla cicala, tanto poi c’è l’ammortizzatore gastronomico della dispensa umana. O in realtà è di nuovo estate e non se ne è accorto nessuno. O ancora, si son fatte furbe. Non che prima non lo fossero, intendiamoci. Si sono trasferite una tana più calda e spaziosa e dal cibo migliore (vuoi mettere il panforte a confronto di fiori frutta e bacche strane raccolte sul terrazzo?).
E ora ditemi che non sono intelligenti.


Ma cosa mi tocca leggere…

«Superata la velocità della luce» – Corriere della Sera.

Iniziare la giornata con la notizia che i neutrini superano la velocità della luce…. no, no, no, no… non si può: multateli per eccesso di velocità quei dannati neutrini! XD

ps, ma ho forse intenzione di iniziare una rassegna stampa?


I satelliti artificiali non giocano al superenalotto

Satellite che cadrà venerdì sulla Terra, «Pezzi potrebbero precipitare sull’Italia» – Corriere della Sera.

E se…
uno di quei pezzettini, uno a caso, colpisse qualcuno qui in Italia, ma uno a caso eh, sia ben chiaro a caso…. Beh, chi vorreste che fosse?! XD

Ricordo a noi tutti che la probabilità che ciò accada è stimata nell’ordine di 1/3200. Minchia. Ma vi rendete conto che è di gran lunga più probabile esser colpiti dal satellite in questione che vincere il superenalotto (1/622614630) ????


La curiosità ha avuto la meglio, quindi ecco le probabilità di alcuni eventi:

  • Probabilità di essere colpiti da un fulmine, nell’arco di 80 anni: 1/3000
  • Probabilità che l’asteroide Apophis cada sulla Terra: 1/250000
  • Probabilità di una scala reale massima servita a poker: 1/649740

Vi viene in mente altro?


Domanda sciocca

Ma perché se devo raccontare qualcosa qui sul blog le parole scorrono come fiumi, mentre se devo scrivere una tesina per l’università sembro una totale analfabeta?!


Fusi orari religiosi e jet lag divino

Padre, la campana delle otto va suonata alle otto, non alle sette meno dieci.

Per anni è stato così, quell'”Ave Maria” ci scandisce l’ora tra pomeriggio e sera, fra studio e cazzeggio, fra “è presto” ed “è tardi”. Quella melodia è radicata nel nostro bioritmo, la attendiamo come la cena. Lei non può suonare quella campana ad un altro orario, no, non può. Moltissime Chiese hanno questa medesima convenzione, ci sarà pur un motivo. Le vuol forse prendere d’anticipo? Vuole forse far spiccare solo le sue campane in quel fragoroso concerto di “Ave Maria” che avviene alle ore otto? Anticipi (o posticipi) di qualche minuto. Ma non di un’ora e 10.
Padre, Lei riesce a figurarsi i suoi parrocchiani in preda al panico mentre esclamano (bestemmiando) “Uh maronn, già sò l’ott! È tard, appicci’u’ tiggì” ? Lo faccia almeno per la loro anima!

Che poi, che razza di ore balorde sono le sette meno dieci?!?!?!?!?!?!?


Pioggia di cenere

Evento con probabilità 1: certo. Era certo che in questi giorni, triste ricorrenza di ogni anno, molti boschi sarebbero andati a fuoco. Idioti piromani che appiccano incendi, mandando in fumo ciò che la Natura a fatica produce in lungo tempo, riducendo in cenere sempre più alberi (veri polmoni della Terra), Parchi Nazionali e non solo.

È tristissimo vedere dal balcone di casa mia una collina verde andare a fuoco, colonne di fumo denso levarsi e lasciare una scia di odore acre nell’aria. Poi una pioggia di cenere ricade al suolo: foglioline e steli d’erba, sterpaglie e fiori selvatici, rami e tronchi, alberi dal legno tanto caldo e profumato. Tutto aveva vita. E ora? Non più.

Finché sentirò il rombo dei Canadair saprò che c’è gente che combatte per salvare la Natura, ma al tempo stesso saprò anche che un altro bosco sta, purtroppo, ardendo.


Nessun danno all’unisa. Peggio di quelli che fate voi, era davvero difficile.

Da http://www3.unisa.it/news/index/idStructure/1/id/3555

Assurde queste parole. Non capiscono la gravità del fatto, sono solo pronti a pararsi il culo, anche NEGARE L’EVIDENZA. Non me ne frega un cavolo che la carriera non è modificabile, là sopra sono usciti DATI SENSIBILI! “Nessuna intrusione”. Già, e io sono la regina Elisabetta.

Password (chi usa 111111 può anche essere tanto stupido da averla per tutti i suoi account) codice fiscale! cellulare! telefono fisso! indirizzo di casa! Questi non sono sensibili?
È questa l’idea della privacy che avete?! Senza un minimo di encrypting?
C’è chi fa tanto, c’è anche chi non usa social network per questo motivo (o comunque fa molta attenzione a divulgare certe informazioni) e voi ve ne venite con la scusa del “sono carriere immodificabili”. Ma poi, francamente, voi ve lo vedete l'”hacker” che entra nel mio account esse3 e mi prenota l’appello di “scienzedellemerendine”? Brrrr che paura.

Raccontate questa favoletta a qualcun altro.
Che siano entrati è fuori dubbio. Che abbiano pubblicato tutto quello che hanno preso, no. O che in futuro non possano entrare nuovamente, prendersi anche i miei dati (visto che sono in chiaro) e venderli senza fare comunicati, come veri cracker. Se non correte ai ripari, piuttosto di tranquillizzare semplicemente i vostri utenti, allora i danni seri ci saranno.


Sole no problem?

Anche se lo sai, ogni anno capita. Il sole prima o poi brucia e lo fa sempre con la cattiveria: se non è in spiaggia è in città, fermi ad aspettare un pullman o a passeggio con gli amici, sul terrazzo a leggere / studiare (nei vari anni le ho sperimentate tutte). E allora? Che si fa?

L’unico vero rimedio è proteggersi sempre, mettere la crema solare a uso crema idratante, ogni mattina a partire da fine maggio. Alias, la cara vecchia prevenzione. E io ORA ne sono pienamente convinta nonché pentita della mia dimenticanza.

Se invece cercate un miracolo, devo disilludervi: non esiste. La scottatura della pelle è come quella del cuore: ha i suoi tempi (una bella metafora romantica ed evocativa fa sempre bene).  Esistono però vari palliativi, tant’è che in giro se ne trovano di ogni tipologia, ma le uniche due cose che hanno in comune sono: idratazione e freddo. E allora si fanno impacchi di tè freddo alla menta, amido (o farina) sciolto in acqua, aloe, olio d’oliva, bucce di patata (che contiene fecola, simile all’amido), dentifricio, ghiaccio o pomate costosissime. A ognuno il suo.

Mi raccomando, proteggetevi sempre!!!


Moonlight Sonata, Presto

Ma come fa?!